Con l’avvento dei social network la nostra vita è cambiata: la reperibilità è costante, l’identità fluttuante, lo zio vede le foto dei nostri festini alcolici e il boss sgama che non siamo nel posto dove abbiamo giurato di essere, causa un tag infame.
Non svenite! Non voglio proporvi un’altra analisi sociologica della generazione 2.0, quanto piuttosto indagare come la nostra identità gastrocentrica sia stata trasformata da Facebook, Twitter, Instagram eccetera. Il punto è che se la nostra vita è tutto un “oh sì, questa la devo proprio postare” oppure “oh no, quella foto è meglio della mia, devo rimediare”, la cosa deflagra nell’ambito gastronomico. [related_posts]
Quindi io stessa mi dichiaro colpevole. Così ho pensato di elencare i comportamenti che vedo più spesso trasparire dallo schermo del mio computer, quelli che “non se ne può più”, ma anche quelli che tendo ad alimentare.
Insomma, sdraiamoci tutti sul lettino dello psicologo virtuale e stabiliamo cosa non dobbiamo più fare! Se avete altre cose da stigmatizzare oltre a queste 10, accomodatevi.
1 – POSTARE FOTO DI QUALUNQUE COSA MANGIATE
La colazione a casa o al bar. La zuppa di carciofi che state cucinando e non è ancora finita. La pasta allo scoglio a casa di papà. L’insalatina (pure misera) della pausa pranzo. Basta! E’ il mondo a chiedervelo: mangiate e smettetela di tormentare l’iPhone!
Io la conosco, sapete, l’ansia che vi assale quando qualcuno scarica un piatto succulento davanti a voi. Oh sì, la conosco eccome. Anche svogliata, ma una foto si deve fare. Il mondo potrebbe perdersi il prossimo capolavoro.
2 – SCRIVERE COSE TIPO GNAM… HAM, HAM
A meno che non siate impegnati a scrivere il testo del prossimo hit reggae, che bisogno avete per dire che state apprezzando la torta, di scrivere “GNAM… HAM, HAM”? Non siete forse in grado di usare parole più consone alla vostra età ormai adulta?
Vi spiego: superati i 5 anni usare certe espressioni non è più così sensato e potrebbe restituire al mondo un’immagine sbagliata di voi. C’è una differenza tangibile tra essere comici e essere ridicoli.
3 – ATTEGGIARSI A CRITICI SOLO PERCHE’ MANGIATE OGNI GIORNO
Va così: se quello che avete mangiato vi è piaciuto, scrivete “mi è piaciuto”. Se non vi è piaciuto, scrivete “non mi è piaciuto”.
Non improvvisatevi critici gastronomici, sentenziando qua e là i piatti ingurgitati con uso improprio di parole tipo “palato”, “scioglievolezza”, “autoprodotto”. A volte la semplicità premia, fidatevi.
4 – HASHTAGGARE TUTTO
Scrivere #bontà e ribadire #sulserio non farà di voi persone più credibili nel descrivere #ilmigliorepastodellavita.
No. Di voi il mondo penserà che avete bisogno di una tastiera nuova.
5 – METTERE “MI PIACE” A CAPOCCHIA E TAMPINARE GLI AMICI
Per dire: decidete di mettere “Mi piace” sulla pagina di McDonald’s, ma per usufruire del misero euro di sconto sul Big Mac dovete invitare tutti i vostri amici a fare lo stesso.
In questo modo, nessuno di voi vedrà mai quel misero euro di sconto, ma al grido interiore di “il consumo critico è noioso, serioso e sinistrorso” avrete fatto una buonissima campagna di promozione a Mc Donald’s, mirata e gratuita. Bravi!
6. CONDIVIDERE FOTO DI SCARPE + COCKTAIL
Okay, abbiamo capito, siete al Country Club mentre noi comuni mortali lavoriamo. Indossate i texani a punta e vi state sciroppando un Martini aromatizzato ai frutti di bosco.
Ora che l’avete comunicato al mondo con quella fantastica inquadratura dall’alto vi sentite meglio? La vostra cavalcata prenderà una piega migliore, ne sono certa! I cavalli accoglieranno i vostri “Ha!” docili come agnellini.
7 – POSTARE RICETTE MANCO FOSTE NIGELLA LAWSON
Son soddisfazioni, finalmente siete riusciti nell’impresa di preparare i cantucci con le mandorle. Sembrano sculture, capisco l’esaltazione.
Il peggio arriva adesso: sentite di dover condividere l’emozione con il mondo, dimostrare a tutti di essere un fottuto baker, il migliore della comunità. E visto che ci siete, postare anche la foto degli ingredienti, degli utensili da cucina, dei biscotti in versione beta, a metà dell’opera e quando sono quasi finiti. Nessuno deve perdersi alcunché della procedura che vi ha portati a diventare “chef per un giorno”.
8 – DA VEGANI, SCRIVERE FILIPPICHE CONTRO I CARNIVORI
Nello stesso momento in cui la parola carne compare nel news feed di qualcuno, partite con una filippica sulle terrificanti malefatte dei carnivori sperando che diventi presto virale e influenzi il maggior numero di persone.
Sciocchini, guardate che si stava citando la Bibbia (“Lo spirito è pronto, ma la carne è debole”). Volete un consiglio per cambiare davvero il mondo? Spegnete il computer, uscite e fate qualcosa.
9 – POSTARE FOTO DI PIATTI VUOTI
Avete archiviato una signora mangiata. Ben fatto! Dovete sapere che la sola cosa più fastidiosa di un noiosissimo piatto vuoto è un noiosissimo piatto vuoto sbafato di salsa. Non vi dico se sbafato con presunti disegni artistici.
Qui le cose sono due: o lavoriamo come lavapiatti in un ristorante e vogliamo mostrare agli amici cosa stiamo facendo, oppure la smettiamo una volta per tutte.
10 – LOCALIZZARE OGNI LOCALE DOVE ANDATE
Vi piace mangiare, ma ancora di più far sapere al mondo dove avete mangiato. Perché voi non andate nel primo ristorante che capita.
Voi andate da Cracco, in quel locale polifunzionale tanto alla moda, nel nuovo alimentari chic. E non volete tenerlo per voi (altrimenti che senso avrebbe andarci?). Sì però calma, non potete trasformare ogni singolo amico di Facebook nel vostro biografo personale.