Arrivano delle belle domande su chi paga il conto al ristorante. Uomo o donna?
Caro Dissapore, Ti scrivo perché ho bisogno di un consiglio. Frequento da qualche tempo una ragazza con la quale condivido la passione per i ristoranti. Alle prime uscite non le facevo mettere mano al portafoglio per galanteria. Ma che scherziamo? Mica perché mi aspettassi niente. Il problema è che il mio gesto, oltre a procurarmi un’insopportabile ulcera iatale da conto scoperto, ormai si è trasformato in qualcosa di dovuto, al punto che lei non fa più neanche quel falsissimo gesto di cercare il portafoglio nella borsetta firmata. Ora mi chiedo: quando cade in prescrizione l’obbligo di pagare il conto da parte dell’uomo? Mai? È giusto che sia sempre io a pagare? Eppure di battaglie per la parità queste signorine ne hanno combattute tante, non potrebbero essere paritarie anche a tavola? Sono confuso, aspetto delucidazioni. Tuo M.
Caro Dissapore, Ti scrivo perché ho bisogno di un consiglio. Sono fidanzata da qualche mese con un uomo che come me ha una grande passione per i ristoranti. Dopo le prime indimenticabili cene, signorilmente offerte con un sorriso che neanche George Clooney, ha iniziato a cambiare atteggiamento. L’ho notato perché, al momento di tirar fuori la carta di credito e pagare il conto, diventa leggermente paonazzo e gli esce fuori uno strano tic alla base dell’occhio destro. Credo mi stia chiedendo di dividere la spesa. Da una parte penso sia giusto, in fondo non c’è niente di male se una donna contribuisce alla spesa. Dall’altra però ho il sospetto che la cavalleria abbia bisogno di massaggio cardiaco, defibrillatore e Dottor House, perché la stiamo perdendo. Sono confusa, puoi aiutarmi? Tua F.
A occhio mi sembra una buona occasione per mostrare all’altro il nostro punto di vista, non sia mai tornasse utile a tutti. Chi deve pagare questo benedetto conto? Lui? Lei? Entrambi? O dipende dal livello di intimità? Non trattenetevi, anzi, al mio via scatenate l’inferno. VIA!
[Crediti | Immagine: SundayMercury]