Secondo voi, cuochi e pasticceri sanno cos’è lo sploshing? E voi, lo sapete che c’è gente che gode letteralmente col cibo? No, non sto parlando dei palati fini, e nemmeno di giochetti col cibo fatti nella camera da letto fra due amanti, ma di gente che ama imbrattarsi col cibo, spalmarselo addosso, mangiarlo sugli altri, basta che tutto avvenga nella maniera più sporca possibile. Forse l’acronimo WAM (wet and messy) vi fa capire meglio di cosa sto parlando: bagnato e incasinato. Come tutte le perversioni e i feticismi, anche questa nasce da un contrasto interno della persona: infatti l’eccessiva educazione all’ordine e alla pulizia ricevuta da bambini, può portarci ad amare lo sporco. Si diventa grandi, si acquisisce un’identità sessuale e, detto fatto: ecco lo sploshing ed è subito party. In America ce ne sono tanti (si, fanno party per qualsiasi cosa) nei quali, sporcandosi a vicenda col cibo, si finisce col fare sesso. Sporco ovviamente.
Riflettendo su questo modo complicato di apprezzare il cibo, mi sono chiesta per prima cosa se in Italia lo sploshing potesse prendere la solita piega gourmet, e come. In seconda battuta, sono andata a cercare delle ricette tradizionali italiane migliori di altre per fare sploshing. Ecco, se vale il principio che più sporco è, più ci si diverte, ad esempio la melanzana alla parmigiana fatta alla maniera salentina, potrebbe fare al caso nostro. Con tutto quel sugo e quelle polpettine, per non parlare della quantità di olio.
Altrimenti se volete cominciare dalle basi posso consigliarvi un biancomangiare: non vi sporcate di olio, ma l’effetto sorpresa è assicurato.
Per non parlare poi di quanto potrebbe essere bello sedersi sulla focaccia genovese, in una combo con la crema di nocciole d’alba, e un po’ di pasta e fagioli con le cozze. Senza criterio certo, come è giusto che sia.
Invece, per quanto riguarda l’interrogativo sulla possibile deviazione gourmet dello sploshing in Italia, mi sono risposta che sì, sarebbe possibile, eccome! Ho immaginato scenari disastrosi di ristoranti che ti servono cibo direttamente sulla sedia, per sedertici sopra, oppure cuochi che progettano piatti perfetti per essere spiaccicati sulla faccia o sul sedere di qualcuno: noi Fooders, ad esempio. Presidi splosh food da ogni dove, il salone dello sploshing, corsi di sploshing biodinamico (che è tutto dire).
Personalmente, non ho ancora scoperto di essere amante dello sploshing, anche se l’idea del cibo trattato in quel modo mi irrita un po’, ma devo confessare che neanche sotto tortura mangerei del cibo mischiato assieme solo per fare casino sul corpo di qualcuno. Invece voi? Se vi tirano una torta in faccia, sotto sotto ve la godete? Pensateci bene prima di dire di no, magari c’è qualcuno che vi ha conosciuto da bambini, ed era lì mentra vostra madre vi intimava di non sporcarvi.
[Fonti: La Rivista, immagine: About Knowledge]