Non potevamo non parlare di street food, in una versione del Salone del Gusto en plein air in cui ogni prodotto, anche il più impensabile, lo è potenzialmente diventato.
Dal nostro stand ci sono passati anche Roberto Notarnicola della ciclofocacceria Mamm a Udine (che, con non poco compiacimento, abbiamo scoperto noi) e Mauro Spina di Sciamadda a Torino.
Due locali con ottimo cibo da strada: una forma di ristorazione veloce, informale, senza fronzoli e che punta, dritta dritta e senza deviazioni, alla genuina maialosità che ci fa ansimare a ogni morso.
Entrambi, paradossalmente, si sono trasferiti in una città diversa da quella di origine, portandosi però dietro i prodotti d’infanzia. Quasi a voler riempire le vie forestiere coi profumi che tanto sanno di casa.
Roberto Notarnicola, dalla solare Puglia, ha portato uno spicchio di luce nella meno radiosa Udine, aprendo Mamm.
Una combo di focacce e ciclismo che lo rende indubbiamente unico nel suo genere. E molto figo.
No. Momento.
Combo di focacce e ciclismo?
Sì, apparentemente un’accoppiata senza il benché minimo senso logico. L’arredamento, col suo design personalissimo, richiama enfaticamente il mondo della bicicletta.
Ma anche le stesse ruote di focacce, il caposaldo della sua offerta, rievocano quelle raggiate del velocipede. Fusione armonica di due mondi che potrebbero stare come i cavoli a merenda ma che, invece, sono più come il formaggio con le pere: armoniosi.
“La mia vita è sempre stata caratterizzata dal viaggio: per università, per lavoro e per altro. E per viaggiare ci vuole la provvista, quella che ti porti da casa. Si affronta meglio, così, un lungo percorso”.
Per rifocillarci dalla fatica dei nostri (immaginari o reali è indifferente) vagabondaggi, Roberto ci prepara la focaccia pugliese rivisitata, dalla forma tonda, abbinata a una selezione di prodotti pugliesi, friulani e molti Presidi Slow Food.
“E poi, banalmente, la ciclofocacceria può simboleggiare la mia perenne corsa alla stagionalità”.
Anche Mauro Spina di Sciamadda ha il pallino per i prodotti freschi e genuini.
E in particolare per quelli che raccontano il suo territorio: la Liguria, in questo caso trasferita nella capitale sabauda.
Anche lui si è riempito lo zainetto, prima di partire. Ma stavolta con focacce liguri e coi fritti (fiori di zucca e pesce, per esempio) che vengono tradizionalmente consumati passeggiando o, ancora meglio, appollaiati sulla spiaggia.
Lui l’aiutino ce l’ha dato, ora sta a noi assecondare l’effetto madeleine e avere abbastanza inventiva da rimpiazzare il lungo Po col Mar Ligure.
Semplicità, tradizione e prezzo abbordabile (da buon ligure, ci tiene a precisarlo) in un format di ristorazione moderno.
[Crediti | Link: Dissapore]