Pizza cresciuta e poi uovo di cioccolato fatto con le mie manine is the new Quaresima e poi Pasqua. Quando anni fa, in famiglia, si è deciso che sarei stata io il nuovo manovale non ho gradito. Da allora tutti i parenti non importa il grado, continuano a ripetermi “sei brava, ma hai un carattere di m.”. Vuoi vedere che hanno ragione.
Lo strutto tentatore (o del libro di cucina).
Ci vuole un approccio morbido sennò è subito nevrosi. In quanto laziale prima ancora che romana (non della Lazio, specifichiamo) sfoglio Lazio de La Grande Cucina Italiana. Alla voce Pizza Cresciuta->ingredienti leggo: pasta di pane e farina, ricotta e strutto. Dramma. Mai usato niente di tutto ciò, anche se lo strutto è tentatore. Accordo totale sui tempi: la nottata insonne è una condizione non negoziabile.
Facciamo un lievitino (o dei foodblog).
Sento la pressione delle scelte pesanti ma almeno posso condividerle con l’autrice di Anice e Cannella, in fissa come me per il lievitato profumato. Strutto accanto al burro (alè), aromi tignosi (che non cedono) tipo alkermes, noce moscata, il liquore Strega. Le scorzette di arancia, chi siamo in noi per tralasciare le scorzette d’arancia? E poi via quella pasta di pane, facciamo un lievitino.
Il mio unico valore è il colesterolo (o dell’esperta).
Non per ansia di legittimazione, ma avendo l’esperta in casa chiedo lumi. L’esecutrice di 1000 Pizze Cresciute, aka nonna, dice di fidarsi solo della lievitazione diurna e senza intervalli (vabbè). Infine sentenzia: più zucchero. Lo dicevo io che il mio unico valore è il colesterolo.
La ricetta perfetta.
600g di farina (250g di manitoba e 250g tipo 0 ), 300g di zucchero, 50g di strutto, 50 di burro, 20-25g di lievito di birra, 4 -5 uova medie, 120ml di acqua, un pizzico di sale, scorze di arancia e limone grattugiate, un cucchiaino di cannella in polvere, noce moscata, un cucchiaio di alkermes e uno di strega, vanillina se volete.
Avvertenza: i tempi sono regolati per sfaccendare la sera e far lievitare la notte. Ovviamente.
Comincio col fare il lievitino: sciolgo il lievito con l’acqua tiepida e aggiungo 3-4 cucchiai di farina, lascio riposare per mezz’ora. Nel frattempo, sistemo scorze d’ arancia e di limone più le spezie e i liquori in un bicchierino, e lascio macerare.
Sistemo il lievitino nell’impastatrice del robot da cucina, aggiungo le uova sbattute, lo zucchero, progressivamente la farina e lascio incordare, lavorando con la frusta a foglia all’inizio, passando poi a quella a gancio. L’impasto è morbido, quindi impiegherà tempo a prendere corpo. Il punto è che ci serve bello performante, il lembo, una volta sollevato, deve opporre un po’ di resistenza e formare il cosiddetto “velo”. Impasto incordato, insomma. Aggiungo i grassi morbidi e faccio lavorare ancora. Lascio mezz’ora a riposare, quindi modello l’impasto in uno stampo da pizza alto e svasato. Per farlo, ungo di grasso le mani, formo una palla e ne spingo i lembi nella parte che finirà in basso.
Faccio lievitare per circa 6-8 ore, l’impasto deve arrivare al bordo ed essere bombato. A voler fare i golosi, potreste spennellarlo con uovo e latte, ma io non vi ho detto niente.
Infilo la torta nel forno caldo, a 190°, prima umidificato con lo spruzzino o lasciando cadere dell’acqua sul piano. Faccio cuocere per 45 minuti (controllate con lo stecchino) e poi lascio riposare, tanto non posso aprirla fino a Pasqua. Stay magra stay foolish.