Le mie olive preferite sono senza dubbio la Bella di Cerignola (grande, carnosa e dolce), la Nocellara del Belice, siciliana generosa e saporita, le piccole ed amarognole taggiasche che adoro in condimenti di pasta o in lievitati e non ultime, anche se non italiane, le nere carnose olive di Kalamata che ho la fortuna di ricevere preparate in casa da amici.
Okay Patrizia, dico a te Patrizia Malomo, foodblogger del sito Andante con gusto, lasciaci il tempo di spiegare che questa non è champions league dell’oliva, per quanto la Coratina della provincia barese, la pisciottana campana e la moraiolo toscana andrebbero menzionate.
Questo è il posto in cui Gente del Fud, il sito che mappa, commenta e tramanda i prodotti tipici nazionali, chiede a voialtri sgamati lettori di Dissapore di segnalare i produttori più degni.
Voi che di olive sapete vita, morte e stimati produttori artigianali, segnalateli subito a Gente del Fud. Come? Vi basta un clic.
Per invogliarvi i ”blogger di GdF” hanno cucinato le più irresistibili specialità regionali, infatti stiamo per darvi la ricetta, ma facciamo anche un regalo, sapete? Il detective del gusto più attivo riceverà 12 kg di pasta Garofalo. 12 chili, capito? Per portarsi la pasta a casa non basta commentare, bisogna segnalare (complimenti al lettore Marco Riva che grazie alla segnalazione della scorsa settimana farà indigestione di pasta).
Bene, possiamo iniziare. La parola torna a te, Patrizia Malomo.
In principio fu l’oliva. Solo dopo l’olio d’oliva si è imposto come alimento. Dalla molteplicità di cultivar arrivano olive conservate e consumate come aperitivo e antipasto, oppure inserite in piatti della tradizione, trasformate in tapenade, fritte, ripiene e quant’altro la fantasia ci inviti a fare.
Nella ricetta che propongo, molto nota sul web, ho utilizzato olive in salamoia autoctone della zona nord Barese di cui purtroppo non ho il nome.
Olive in crosta di frolla salata
Ingredienti per c.ca 35 pezzi
100 g di farina
60 g di ottimo burro freddo
60 g di parmigiano grattuggiato
2 generosi pizzichi di sale fino
un paio di cucchiai di acqua gelata
olive verdi in salamoia (tipo bella di Cerignola o Nocellara del Belice) non snocciolate
Sciacquate sotto acqua corrente le vostre olive per eliminare il sapore della salamoia, quindi asciugatele bene.
Nel mixer mettete farina, parmigiano, burro a dadini e sale e frullate fino ad ottenere delle briciole sottili. A questo punto aggiungete l’acqua ben fredda e continuate a mescolare fino ad ottenere una palla liscia.
Tagliate un pezzettino di pasta grande come una noce e stendetelo con il pollice sul palmo della mano.
Mettete l’oliva al centro e con delicatezza richiudete la pasta sull’oliva e rotolatela velocemente fra le mani fino ad ottenere una pallina liscia e completamente sigillata. Con le olive denocciolate non si ottengono palline perfette.
Una volta terminata la pasta, mettete le vostre olive su un vassoio coperto di alluminio e passate in frigo per non meno di 3 ore, ma anche per tutta la notte (quindi potete preparare tutto con anticipo). Questa operazione consente alla frolla di stabilizzarsi e nel momento della cottura di mantenere la forma perfettamente rotonda (non come le mie che si sono “sedute”).
Cuocete le vostre olive in forno preriscaldato a 180° per 15/20 minuti al massimo, fino a che non saranno ben dorate. Una volta cotte, fate raffreddare su una griglia.
Servite come aperitivo o finger food. Con la stessa frolla si ottengono degli ottimi salatini.
Fatene tante perché durano un attimo.
Piaciuta la ricetta di Patrizia? A noi è sembrata una meraviglia. Ma adesso torniamo a bomba: quali produttori artigianali di baccalà volete segnalare a Gente del Fud? Vi aspettano 12 kg di pasta Garofalo.