So che voi la pensate esattamente come me riguardo al Gambero Rosso, riguardo a una rivista in crisi di attendibilità, ma che più di ogni altra ha disegnato l’equivalente delle incisioni rupestri per la gastronomia. Così fate esattamente come me, prendete con le molle l’elenco dei migliori oli extravergine d’oliva sullo scaffale dei supermercati compilato per il numero in edicola. Ci sono:
1) Monini Bios 100% italiano da 750 ml a 7,49 €.
2) Monini Granfruttato da 1 litro a 7,39 €.
3) Despar supra dop Valle del Belice da 750 ml a 7,99 €.
4) Farchioni dop Umbria Colli Martani da 750 ml a 12 €.
5) Farchioni casolare grezzo naturale da 1 lt a 8, 50 €.
Siccome vogliamo crescere lettori sani e distesi, si metta a verbale che il succinto (e un po’ sospetto) elenco è completato da info interessanti.
Dice Ismea (Istituto Servizi per il Mercato Alimentare) che noi italiani compriamo etravergine convenzionale per il 51,1%, Dop e Igp per lo 0,4%, Bio sempre per lo 0,4%. Intercettato in un super di Bologna anche un extravergine Novello (?!?) indicazione fuorilegge. Ma colpisce soprattuto la forbice di prezzo: da 2,89 € a 8,85 € per l’extra vergine convenzionale, da 6,30 a 26,16 per Dop e Igt. In molti casi, l’extravergine di primo prezzo costa meno degli oli di semi o di oliva. (Ricordate il caso dell’olio e.v. Delizia Carapelli da 0,75 venduto in un super Despar di Trapani a 0,99 euro?)
Che tipo di olio extra vergine comprate al supermercato, convenzionale, Dop o Bio? (Novello suppongo di no). E’ importante che sia italiano? Quanto spendete in media, e comunque, vale il principio che più costa meglio è? Infine la madre di tutte le domande: siete soddisfatti?