Vi eravate ripromessi che quest’anno sarebbe stato diverso. Quest’anno vi sareste organizzati per tempo, avreste fatto una lista (!) ordinata evitando pomeriggi di frenetica isteria in giro per negozi: e invece, anche quest’anno, vi ritrovate a metà dicembre senza aver comprato molti regali di Natale, con la tentazione di arrendervi e acquistare per tutti uno stock di portachiavi sbrilluccicosi a forma di renna.
E’ universalmente concesso che regalare cibo o bevande sia uno dei modi più indolori per cavarsela: anche questa scelta, però, infonde una serie di dubbi – vista l’inflazione di gastrofanatismo con annessi e connessi, l’originalità e l’apprezzamento del regalo edibile non sono poi così scontati.
Bene, la soluzione a tutto questo c’è, e si chiama BIRRA. Un regalo originale (in tutta sincerità, quante volte nella vostra vita vi hanno regalato una birra?), relativamente poco costoso e poi, beh, è birra – e se non cogliete la logica (lapalissiana) dell’ultima affermazione, non avete ancora assaggiato una birra ben fatta. Evidentemente.
Quindi, entrate in una birroteca seria e concentratevi sulla deliziosa creazione artigianale che sono le birre natalizie, per un’introduzione alle quali vi rimando a voci più autorevoli della mia.
Ecco una breve lista di possibili abbinamenti birra-persona:
1) L’amico in avanzato stadio di decomp… depressione – Anchor Brewing Christmas Ale.
E’ stato appena lasciato dal/dalla partner? E’ in crisi con il lavoro? Gli sono appena morti il cane, il gatto, la nonna o tutti e tre contemporaneamente? Qualunque sia il problema, il regalo perfetto è la magnum da un litro e mezzo di Anchor Brewing Christmas Ale. Ogni anno dal 1975 il birrificio di San Francisco produce una birra natalizia, seguendo una ricetta sempre diversa (cambia ogni anno anche l’immagine dell’albero sulla bottiglia, accompagnato dai loro auguri di Natale e di felice anno nuovo – non basta già questo a farveli amare?). Una birra confortevole, con un profumo fortissimo di cannella e una schiuma deliziosamente morbida e persistente, che dona un po’ di (cito dall’etichetta) “joy and celebration of the newness of life” nelle uggiose serate invernali.
2) Il parentame digiuno di birra – St Bernardus Christmas Ale
Il vino in tavola non può mancare. In casa loro una bottiglia di grappa c’è sempre. La birra, invece, non pervenuta. Il modo migliore per convertire i familiari la cui massima esperienza in fatto di birra è una Heineken presa con la pizza, non può che chiamarsi St Bernardus Christmas Ale, belga natalizia che più natalizia non si può: sa di pranzo di Natale, dolci natalizi tripudio di uvetta, mostarda e spezie, chi si impegna può sentire anche Jingle Bells suonare in sottofondo e vedere il fuoco che scoppietta nel camino. Fruttata, speziata e solo leggermente amara, è il modo migliore per iniziare genitori, nonni e zii al mondo della birra senza spaventarli troppo.
3) L’amico campanilista – Beltaine Invernale.
Quello che “Italians do it better”, anzi, “Noi italiani lo facciamo meglio” perché lui gli inglesismi mai e poi mai. Quello che sostiene l’indiscussa superiorità dell’Italia in campo artistico, letterario, e neanche a dirlo, enogastronomico. Il regalo perfetto è la Invernale, non propriamente una birra natalizia ma comunque commercializzata solo nel periodo invernale: viene prodotta da Beltaine, piccolo birrificio negli appennini emiliani la cui particolarità è l’uso delle castagne, tutte raccolte nei dintorni. La Invernale, scura e speziata in puro stile belga, contiene castagne affumicate ed è una buona risposta nostrana alle birre natalizie estere.
4) Lo Scrooge della situazione – De Ranke Père Noel.
Non fatevi ingannare da Babbo Natale che sull’etichetta abbraccia un panciuto bicchiere di birra: di natalizio, qui, c’è davvero poco. E’ il regalo perfetto per chiunque conosciate – unito a voi da legami di amicizia, vincoli di parentela o altro – particolarmente allergico al Natale e che dunque, davanti a una birra canonicamente natalizia, potrebbe avere un travaso di bile. De Ranke Père Noel è forse l’unica birra natalizia chiara e parecchio luppolata, in linea con la XX bitter per cui è famosa la De Ranke: amara quanto basta per superare indenne le festività natalizie con tutto ciò che significano in fatto di inquinamento luminoso, pessimi jingle pubblicitari e film buonisti per tutta la famiglia.
5) Il birrofanatico. De dolle brouwers Stille Nacht.
Perché non regalare una birra anche a chi la sa più lunga di voi, senza per questo provocare occhiate presuntuose o compassionevoli del tipo “Tu regali birra a me”? Di sicuro saprà che Natale non è Natale senza la Stille Nacht: se volete farlo felice, regalategli una scorta di quella. La Stille Nacht del 2011 è una birra densa, secca e amara sul finale, con un sorprendente aroma fruttato e acidulo che ti ritrovi anche in bocca – ed è perfetta da far invecchiare, come consigliano gli stessi produttori della De dolle brouwers; ogni volta che l’amico birrofanatico prenderà una bottiglia in cantina la sua gratitudine nei vostri confronti si rinnoverà.
P.S. Anticipando eventuali lamentele per la modesta perizia tecnica del linguaggio, dichiaro di non essere una degustatrice di birra professionale, solo una che la birra la ama (e la beve) molto – e comunque, la mia fiducia nel termine “degustatore di birra” è – come dire? – notevolmente calata dopo la visione di questo video.
[Crediti | Link: Intravino, Anchor Brewing, Sint Bernardus, Beltaine, De Ranke, De Dolle Brouers, YouTube]