Quanto il cibo venga percepito in maniera diversa, nei vari Paesi o all’interno dello stesso continente, è forse la prima cosa che notiamo viaggiando.
Chiedendovi quali pietanze, che è assolutamente normale consumare nella vostra nazione, vengono considerate inaccettabili in un’altra, potrebbe emergere un caleidoscopio inimmaginabile di cibi (e reazioni).
Alcuni sono abbastanza prevedibili: in Australia si mangiano granchi giganti, in Etiopia carne selvatica cruda (con tutti i rischi annessi e connessi di malattie), in Germania stomaco di maiale imbottito di salsicce.
In lista anche l’Italia con il sardo casu marzu, il formaggio con i vermi.
BBC Travel, il sito di viaggi della Bbc, ha selezionato gli alimenti, gli abbinamenti e le cotture più stravaganti, in un singolare viaggio nel mondo gastronomico alternativo.
Solo per chi non si fa spaventare dai cibi strani e ha lo stomaco forte.
Francia: Formaggio Mimolette
Facile tirare fuori qualche formaggio strano d’oltralpe, penserete. Ma la BBC –come darle torto– sostiene che niente sia paragonabile alla Mimolette, soprattutto per quanto riguarda i suoi metodi di stagionatura. Di certo, non una cosa per deboli.
Camille Feghali, descrive questo formaggio proveniente dalla regione di Lille, situata a Nord di Parigi. All’apparenza invecchiato a dovere, esplorando un po’ la crosta si possono notare i minuscoli fori lasciati dai simpatici parassiti che lo infestano: acari del formaggio.
I favoriti dai casari nel caso della Mimolette, e anche del Milbenkase francese.
Prodotto con latte crudo di vacca, stagiona fino a 24 mesi, la Mimolette “giovane” si dice assomigli, nel sapore, al Parmigiano. Fatto sta che la FDA (Food and Drug Administration), ha vietato l’import di questo formaggio negli Stati Uniti, giustificando questa prudenza con le possibili reazioni allergiche in caso di consumi smodati.
Messico – Huitlacoche
Data la sua straordinaria diversità climatica, il Messico è adatto alla coltivazione di svariati tipi di granoturco. Non per altro, è da circa 7000 anni che in questo Paese del Centro-America lo si produce e lo si consuma.
Ma niente, tuttavia, è particolare come la varietà huitlacoche.
Alejandro Reynes spiega che l’huitlacoche non è altro che una pannocchia di granoturco infestata da parassiti. Dalla pianta, altrimenti detta “corn smut”, crescono dei semi simili a dei funghi che vengono poi raccolti.
A quanto pare hanno un sapore molto legnoso e vengono utilizzati soprattutto nelle “quesadillas”, tradizionali tortilla ripiene di formaggio.
Sud Est Asiatico – Balut
Uovo: alimento completo, ricco di proteine, grassi e sali minerali; imprescindibile in quasi tutte le cucine del mondo. In alcune culture se ne fa uso (talvolta smodato) soprattutto a colazione. Ma di sicuro non è abitudine universalmente condivisa quella di mangiarsi, appena svegli, un balut.
Il balut consiste in un uovo di papera che contiene l’embrione.
Alyanna Ghia De Guia, dalle Filippine, descrive il modo corretto per mangiarlo: si rompe l’uovo con un movimento deciso, si aggiungono il sale marino, che dovrebbe essere fornito direttamente al banchetto del venditore, assieme ad aceto speziato con cipolla e chili. Una volta arrivati al tuorlo, lo si inghiotte insieme all’embrione. Delizia.
Tran Quyet Thang, vietnamita residente a Orlando, si dice abbastanza stupito che i suoi amici occidentali siano disgustati dal balut. Dopotutto è nutriente e sano, caratteristiche che lo rendono perfetto per i bambini.
Finlandia – False Morel Mushroom (Gyromita Esculenta)
Questo fungo, per chi ha avuto il coraggio di provarlo, sa di noci e ricorda l’acero. Peccato che per assaggiarlo e per descriverne il sapore si rischi la morte. Altamente velenoso, è vietato in gran parte d’Europa, eccezion fatta per la Finlandia, dove è considerato una rara prelibatezza.
Viene consumato previa rimozione delle spore che contengono le tossine: passaggio che richiede una grande manualità, oltre che delicatezza, per non rovinare il fungo e non rischiare delle reazioni da contatto. In seguito viene disidratato per almeno un paio di volte, al fine di renderlo maggiormente innocuo.
Nonostante tutte queste precauzioni, non si sarà mai sicuri al 100% e gli effetti collaterali vanno dalla nausea alla morte.
Kari Autero, finlandese, ritiene che nel suo Paese ci sia una grande consapevolezza sul trattamento del fungo. L’unico problema però è che, nonostante le accurate rimozioni, resta velenosissimo.
Così tanto che le tossine potrebbero liberarsi anche in auto, mentre si sta guidando per tornare a casa, col funghetto a bordo.
Stati Uniti – Rocky Mountains oysters
Non fatevi ingannare dal nome: le “ostriche” in questione non hanno nulla a che vedere col mare. Nemmeno lontanamente. Piatto da cowboy e da mandriani al pascolo e nei ranch, sono i testicoli di toro.
Leslie Venetz è del Montana. E, a quanto pare, lì se ne consumano parecchi. Stando a quel che dice questa signorina, la consistenza è decisamente gommosa. Thane Wegner dell’Oregon, invece, ci suggerisce il metodo di cottura: tolta la membrana che li contiene, vanno cotti direttamente su una pietra molto calda oppure sulla fiamma viva.
Si mangiano anche a colazione, tanto che qualcuno li preferisce alle classiche salsicce.
Com’era? De gustibus non disputandum est.
India – Chaprah
Il chutney è un condimento generalmente molto amato. Salsine di vario tipo che contengono spezie, verdure o anche altro. Ma le tribù dello stato di Chattisgarh, nel pieno centro dell’India, hanno una ricetta segreta per il loro chutney, che si chiama chaprah.
A. S. Ramprasad, membro della tribù, ne spiega la composizione, ovvero uova e formiche rosse.
Le formiche prima vengono essiccate, dolcificate e insaporite; dopodichè vengono aggiunte al chutney, pronto per condire vari tipi di carne. So crunchy.
Venezuela – Legumi con zucchero
In Venezuela non sono i cibi di per sé ad esser strani, quanto piuttosto il modo in cui vengono mangiati.
Eliezer Saul Briceno-Gonzales, venezuelano doc, ci svela che un’usanza tipica è quella di mangiare i legumi (come lenticchie, fagioli rossi e neri, ceci) conditi con lo zucchero. Tantissimo zucchero, per essere chiari.
Tradizione tanto forte che vengono additati gli “stranieri”, coloro che hanno importato la cultura di consumarli, invece, salati. Probabilmente questo modo di condirli è andato a perdersi per la difficoltà nell’acquisto dello zucchero, merce diventata in seguito molto costosa.
Un’usanza diffusa solo in Venezuela, a quanto pare. Tanto che Gonzales, ordinando legumi, riso e carne fritta in Ecuador, quando ha richiesto dello zucchero è stato preso per pazzo.
Inghilterra – Marmite
Marmite: o la ami, o la odi. Mica per niente lo slogan della società che lo produce.
Un umidissimo concentrato di lieviti, appiccicoso e dall’odore pungente, che viene spalmato su fette di pane tostato e consumato praticamente a qualsiasi ora della giornata, specie dagli inglesi preoccupati negli ultimi giorni per la sua possibile mancanza dagli scaffali dei supermercati.
Il sapore si avvicina al gusto umami, quello del glutammato. Dal 2011 è stata prodotta una versione più dolce, per venire incontro ai clienti più schizzinosi.
Charlie Mitton, di Bristol, racconta l’incontro della sua fidanzata francese con il Marmite. Quest’ultima si rifiutò di credere che un simile abominio gastronomico fosse, addirittura, commestibile.
[Crediti | Link e Foto: Quora, BBC Travel]