A saperle leggerle, le nostre piccole ossessioni racconterebbero molto di noi.
Nel privato del mio salotto, Magnum in mano, coltivo silenziosamente la sbucciatura del cioccolato fino alla parte tenace aggrappata allo stecco, facendo scrocchiare la copertura sotto i denti con grande soddisfazione, dedicandomi soltanto dopo al gelato.
Se un terapista vedesse quei momenti, mi ricaccerebbe nel buco nero degli irrisolti famigliari.
Ma quanto a ossessioni culinarie analizzabili sono certa di essere in buona compagnia, nessuno si senta escluso. Impossibile, se siete veri scrutatori di voi stessi che non abbiate una piccola mania psicanalizzabile da discutere insieme. Magari in stile “Mi chiamo Marco Rossi”, “Ciao Marco Rossi”, “Oggi è un mese che non mangio la pizza lasciando la crosta”.
Percepisco della reticenza e per non farvi sentire troppo soli, abbiamo stilato la top ten del ‘O famo strano a tavola (o sul divano, o in piedi davanti al frigo, questo vedetelo voi).
#10 FORMAGGI
Di solito, allo stesso tavolo, siedono due mangiatori opposti ma perfettamente compatibili: quelli che scartano tutte le croste dei formaggi, e quelli che mangiano tutte le croste dei formaggi (in entrambi i casi nessuno si preoccupa se siano udibili o no).
Ma è soprattutto nella forma del taglio e del boccone che emergono le folli turbe dei mangiatori di formaggio.
Ho un amico che sostiene che il formaggio si mangi solo con le mani. Tutto bene, fino a che non arriva il Gorgonzola.
#9 LASAGNA
C’era una volta il bel piatto di lasagna che faceva tanto pranzo della domenica. Oggi che consumiamo più aperitivi che cene in casa, la lasagna è diventata l’oggetto delle follie compulsive di molti di noi.
Alcuni mangiano prima tutti gli angolini rinsecchiti dal forno, provando esaltazione suprema dello scricchiolio da pasta sotto i denti.
Altri ne indagano la struttura stratiforme, andando a sfogliare una parte dopo l’altra. Pensate: c’è persino qualcuno che ripulisce prima tutta la besciamella, poi il ragù, poi la pasta. Serve altro?
#8 HAMBURGER
Anche in questo caso i tic non mancano, anche se abbiamo iniziato a mangiarne copiosamente solo negli ultimi anni. Non vi scandalizzate: ci sono quelli che lo affrontano con forchetta e coltello, mangiando il pane come fosse un accessorio.
Poi abbiamo quelli che lo appoggiano al piatto dopo ogni singolo morso, facendolo durare una mezza giornata buona; infine ho notato una certa tipologia umana di perfettini che riequilibra il ripieno di continuo, riassestando l’interno del panino perché sul finire non manchi sostanza.
#7 AREA BISCOTTI
Potremmo starci una settimana solo sulla categoria biscotti. Quelli ripieni, tipo Ringo per intenderci, tirano fuori la creatività fanciullesca di ognuno di noi: aperti, leccati, ricomposti, scomposti, sgranocchiati in modo diverso in base alla tipologia.
Se dalla superficie dei Galletti del Mulino Bianco si vanno a togliere i granelli di zucchero, come piccoli umpa lumpa della colazione quali siete, dai Pan di Stelle si gratta via e si mangia a parte la glassa.
Ho visto gente che accoppia i frollini simmetricamente prima di intingerli nel latte, ma ho anche assistito a scene in cui alcuni mangiano solo la parte al cioccolato degli Abbracci. Ogni singolo biscotto scatena la nostra follia, è palese.
#6 UVA
Siete di quelli che aprono a metà gli acini, tolgono i semi e poi possono finalmente mangiare l’uva?
Oppure siete di quelli che si sputazzano “graziosamente” sul palmo della mano?
O forse appartenete a quella categoria che viviseziona il chicco epurandolo dalla buccia? In ogni caso, anche l’uva è uno di quei cibi che racconta molto delle nostre ossessioni.
#5 I CIBI “RIPIENI”
L’atto dello “srotolamento” è tipico di moltissimi, anche dei più insospettabili. Dalla Rotella Motta a quelle di liquirizia, la tendenza alla destrutturazione, alla ricerca dell’essenza (è palese, vero dottore?) è tipica di molti.
Prendete ad esempio le verdure ripiene: con gli amici facciamo tutti quello che “si dovrebbe”, ma appena restiamo soli ci trasformiamo in piccoli ingegneri, smontiamo impalcature, liberiamo i ripieni costretti, spezzettiamo preventivamente.
Per non parlare dello spoglio senza pudore di qualsiasi sorta di involtino. In questa categoria è da annoverare anche colui che apre il calzone e, pur non osando tanto, sogna di avere a disposizione un cucchiaio per il ripieno fumante.
#4 NUTELLA
Questo è il classico caso per cui, tra a amici, ci si confronta spesso. E altrettanto spesso emergono incresciosi episodi che non pensavi possibili: gente che non può sopportare l’idea di qualsivoglia metallo a contatto con la crema, quindi usa suppellettili commestibili varie, dolci, salate, fruttate.
Conosco qualcuno che, con la paura di ingrassare, infila solo un mignolo nel barattolo (sì, è vero).
Comunque, a dispetto di anni di pubblicità, pare che quasi nessuno la spalmi più, a riprova che farlo strano doni più soddisfazioni.
#3 PASTA
Fosse solo il vezzo di arrotolare lo spago sul cucchiaio!
Ci sono persone che soffiano dentro alle singole penne per liberarle di sugo, ci sono topolini umani che mangiano ogni singola tagliatella da sola, poi abbiamo quelli che infilano nella forchetta i maccheroni dal buco, quelli che non possono esimersi dal soffiare nei bucatini.
Impossibile tracciare un profilo unitario: la pasta scatena le fantasie recondite di tutti noi, e lo fa in modo singolo e singolare.
#2 GELATO
Apriamo l’ennesima parentesi. Che si tratti di confezionato o artigianale, anche qui potremmo non finire mai.
Leccatori solo in senso orario, sgranocchiatoti incalliti di fondi di cornetto, c’è chi chiede un gusto da mettere sul cono rigorosamente per primo, chi guarda il barattolo in attesa della consistenza perfetta e non riesce ad affondare, ma gira sui bordi come fosse un invisibile tracciato circolare.
In tutti noi abita un mangiatore atipico di gelato.
#1 PIZZA
Qui l’identikit del mostro che c’è in voi ve lo avevamo già svelato. Forse l’alimento più bistrattato in assoluto dalle nostre turbe nascoste è proprio la pizza.
C’è chi si mangia tutti gli ingredienti prima, chi inizia dal bordo, chi piega tutto e mangia con le mani, chi inizia dal centro e disegna forme geometriche.
Già, la pizza: tanto ci piace e tanto fa parte del nostro quotidiano che ognuno la affronta col piglio proprio. Se la margherita potesse parlare chissà cosa direbbe di noi, “ecco un altro compulsivo che arrotola…”
Ora siamo pronti all’intervento di Alessandro Meluzzi per rassicurare il resto del mondo sul fatto che le nostre piccole stranezze non siano sintomi inequivocabili di serial killer latenti.