Adesso che per la nazione ospitante è finita la festa mondiale, qualcuno spieghi ai Sudafricani che la colpa non è dello jabulani, il pallone che si piglia tutte le colpe, ma della maledetta vuvuzela che risveglia chissà quali spiriti maligni, fosse la volta che ce ne liberiamo. Nel frattempo, scornata anche la Spagna, riprende quota l’orgoglio italiano. Ecco, siccome i sapori d’Italia sono così tanti che volendo catalogarli uno non sa nemmeno da dove cominciare, per il censimento delle cose che ci fanno fare hmmm… regione per regione, contiamo sul redivivo orgoglio nazionale.
Serve aiuto. Allora… specialità enormemente risolutive:
Abruzzo. Aglio rosso di Sulmona, maccheroni alla chitarra, mortadella di Campotosto…
Basilicata. Caciocavallo podolico, canestrato di Moliterno, momostaccioli di Avigliano…
Calabria. Caciocavallo silano, cipolla rossa di Tropea, ‘nduja, soppressata…
Campania. Casatiello, limone di Massa Lubrense, mozzarella di bufala…
Emilia. Aceto balsamico tradizionale, ciliegia di Vignola, culatello di zibello…
Friuli Venezia Giulia. Frico friulano, gubana, prosciutto di Sauris…
Lazio. Carciofo romanesco, pecorino romano, porchetta di Ariccia…
Liguria. Farinata, focaccia di Recco, panissa…
Lombardia. Bitto, grana padano, motadella di fegato…
Marche. Cicerchiata, moretta di Fano, vincisgrassi…
Molise. Caciocavallo di Agnone, juncata, ventricina…
Piemonte. Agnolotti del plin, bettelmatt, gianduiotti…
Puglia. Burrata, canestrato, orecchiette…
Romagna. Formaggio di fossa, piadina romagnola, tagliatelle…
Sardegna. Bottarga, malloreddus, pane carasau…
Sicilia. Capperi di Salina, cassata, piacentino…
Toscana. Castagnaccio, necci, pappa al pomodoro…
Trentino Alto Adige. Canederli, puzzone di Mena, strudel…
Umbria. Lenticchie di Castelluccio, tartufo di Norcia, mazzafegato…
Valle d’Aosta. Fontina, lardo di Arnad, mocetta…
Veneto. Offella veronese, radicchio rosso di Treviso, Risi e bisi…
[Immagine: Jazz Martin]