E mentre il vento Hannibal sta per abbattersi su di noi come un phon in pieno inverno, pensiamo al significato di questa Festa, il 25 Aprile. Pensiamoci come solo noi sappiamo fare, ossia filtrando tutto attraverso il caleidoscopio dell’enogastronomia. Oggi si festeggia la Liberazione quindi non c’è momento più adatto per parlare di rinnovamento, pulizia, affrancamento da tutto ciò che ci ha stancato, infastidito, annoiato. Sassolini nelle scarpe e pezzi di salame incastrati nell’ultimo molare, inclusi. Comincio io:
Mi ha stancato l’eccessiva fissazione per il cibo. Mi hanno stancato quelli che mentre cenano, pensano al menù del pranzo successivo. O che parlano e parlano e parlano solo di pietanze e lo fanno seduti a tavola mentre mangiano e mangiano. In tre parole, quelli come me.
Mi hanno stremato le gare a chi conosce il numero maggiore di pepi esotici o di sali o di tè consigliati per affumicare l’arrosto, le discussioni interminabili sulla qualità dell’acqua per fare il caffé, l’assegnazione dei voti espressi in centesimi allo spuntino di mezzanotte.
Mi hanno sderenato i cellopiùlunghsti del cibo, quelli che sanno a memoria fino all’ultimo nome dell’ultimo formaggio dell’ultimo piccolo presidio che Slow Food non ha ancora scoperto. Produzione media: due caciotte l’anno.
E vogliamo parlare del vino? Mi hanno logorato quelli che recitano come un mantra tutti i nomi dei produttori di Borgogna, Alsazia, Mosella e Champagne prima in ordine alfabetico e poi sulla base statistica delle annate migliori. O quelli che imprecano se quando apri la bottiglia di spumante fa: “puff“. Deve fare: “ffff”
Mi hanno sfiancato tutti gli assolutisti del proprio giudizio o peggio, quelli che ti guardano con sufficienza quando esprimi la tua opinione. E questo vale per il vino, per il cibo, per il salto con l’asta o per la corsa coi sacchi di patate.
I velocisti della ristorazione mi hanno spossato: conoscono i nuovi menù dei cuochi più famosi già diversi mesi prima che vengano inventati e siccome sono dotati di poteri sovrannaturali, li hanno già assaggiati e pure recensiti. Impossibile stargli dietro.
Mi hanno debilitato gli schieramenti: critici contro blogger, blogger contro giornalisti e soprattutto blogger contro blogger.
Desidero inoltre che la terra sia liberata dalle ossessioni alimentari, dai disturbi alimentari, dalle carenze alimentari, e naturalmente, voglio la pace nel mondo.
Provate, è molto libertatorio.
[Crediti | Immagine: Flickr/Jared M.]