Sono stata in beauty farm. Ho riacquistato la linea in vista della Famigerata-Prova-Costume. E ora vi racconto come fare, che Pasqua è passata e la bella stagione è dietro l’angolo.
Aspettate, forse sono stata un po’ telegrafica. È che volevo subito introdurvi all’argomento.
Anche se so che, alla parola beauty farm, la memoria di tutti va immediatamente alla Clinica del dimagrimento alternativo del professor Birkermaier, dove il ragionier Ugo Fantozzi si ingozzava di nascosto di polpette di Bavaria. O a Villa Samantha, la casa di cura per grandi obesi condotta dalla coppia Verdone-Pozzetto di 7 chili in 7 giorni.
Per fortuna, La Maison du Relax, dove ho avuto il piacere di trascorrere qualche giorno di remise en forme, non somiglia all’una né all’altra.
La filosofia dei moderni centri benessere è incentrata sulle coccole. Sì, naturalmente anche sulla dieta e su un certo rigore, ma non mancano i risultati tangibili.
Soprattutto, si impara a seguire uno stile di vita più sano. Che può essere trasportato pari pari nella quotidianità.
Ecco, dunque, cosa ho imparato io.
1. Parlare con il medico
In un centro serio, l’appuntamento con il medico è imprescindibile e quotidiano.
Quando, al primo incontro durante il mio soggiorno, il dottore mi chiese se volessi seguire un regime dimagrante o semplicemente detox, io risposi – tutta garrula – di non avere problemi di linea.
Poi mi mise sulla bilancia (a casa non ne posseggo una). E cambiai subito idea.
Alla prova-bilancia seguirono anamnesi e visita generale. Non era il mio caso, ma per chi avesse voluto perdere peso in modo importante erano previsti anche esami clinici (sangue, urine).
Esagerato? No, corretto: prima di mettersi a stecchetto, è indispensabile verificare il proprio stato di salute generale.
Soprattutto se intendete seguire una dieta “notevole” (in termini di calo di peso), rivolgersi a un dietologo non è un’opzione ma un obbligo.
Volete solo rimettervi un po’ in forma? Un consulto preliminare con il vostro medico di base può farvi solo che bene.
2. Muoversi!
Non c’è dieta efficace senza movimento. Sia perché muoversi aiuta a bruciare calorie e grassi, sia perché il dimagrimento di fatto “svuota” e solo con l’attività fisica è possibile mantenere il tono muscolare.
Non c’è bisogno di sottoporsi a sessioni sfiancanti di corsa o palestra. Soprattutto se non siete abituati.
In beauty farm la mattina comincia con un’ora di stretching, dolce ma comunque efficace e adatto a tutti.
Capisco che, a casa, 60 minuti di ginnastica tutti i giorni siano un lusso impossibile da concedersi (ma un quarto d’ora di stiramenti, appena alzati, regala un’elasticità dimenticata).
Ragionate comunque su come aumentare la vostra attività fisica settimanale. Riprendete il corso di yoga, andate in piscina o in bicicletta nel weekend, camminate almeno mezz’ora al giorno a passo svelto (in pausa pranzo, recandovi o tornando dal lavoro).
Insomma, fate qualcosa. Anche piccola. Che sarà sempre meglio che non fare niente.
Se, naturalmente, siete già sportivi, continuate così.
Corollario dedicato alle signore: massaggi & co. Al centro benessere i trattamenti estetici e fisioterapici sono compresi nel pacchetto. A casa, prenotarsi per un ciclo drenante o rassodante può essere una buona idea per chiudere il cerchio della vostra remise en forme.
3. Siamo ciò che mangiamo
Questa frase si sente ripetere un po’ ovunque. Purtroppo, corrisponde a verità. Non ho mai conosciuto nessuno che, superati i vent’anni, nutrendosi di cibi grassi e calorici rimanesse magro e asciutto.
I filiformi di costituzione esistono ma sono le eccezioni che confermano la regola. Tutti gli altri ingrassano e il loro metabolismo, più passano gli anni, più rallenta. Non c’è modo di opporsi. L’unica arma è mangiare meglio.
In beauty farm, il cibo era pochino, che stavo a dieta. Però, tutto di ottima qualità. Quindi, buono.
Che fosse una zuppa di legumi o una pasta al pomodoro, un buffet di verdure al vapore o un filetto alla piastra, era tutto freschissimo, ben cucinato, saporito. Certo, senza grassi. Ma – sapete che ho scoperto? – vivere qualche giorno senza condimenti si può.
Me lo ha consigliato anche il medico, per il regime di mantenimento casalingo: durante la settimana, dieta controllata, il finesettimana libero (ma libero veramente), il lunedì e il martedì zero grassi aggiunti. Come è possibile? Leggete il punto successivo.
4. Cucinare magro
Ho cominciato, la domenica, a preparare grandi pentoloni di minestrone, naturalmente senza soffritto. Niente buste surgelate, solo ortaggi freschi comprati al mercato il sabato mattina.
Ho rispolverato la bistecchiera in ghisa per fettine e paillard grigliate senza condimenti, ma anche per asparagi, radicchio, melanzane, zucchine e compagnia.
Ho utilizzato il forno per il pesce intero e per i filetti, appena spolverizzati da un pizzico di mollica di pane grattugiata.
Ho imparato a fare salsine di yogurt con erbe e spezie e sono diventata una senape-addicted: la senape, fra tutte le salse, è la meno calorica (neppure 100 calorie per 100 grammi) e ne basta un cucchiaino, diluito con poco succo di limone, brodo vegetale o ancora yogurt, per ottenere un condimento fluido da irrorare su tutte le cose di cui sopra.
A proposito di brodo vegetale: basta fare un minestrone un po’ lungo da cui prelevare il liquido che serve.
Per esempio, per allungare la mia passata casalinga, poi riaddensata a fiamma vivace, con cui condire la pasta mantecando solo con la sua acqua di cottura: vi assicuro che otterrete una salsa cremosa il giusto e non eccessivamente punitiva, soprattutto se abbondante con gli aromi (dal peperoncino al basilico), vera arma segreta di ogni cucina light ma abbastanza gustosa.
Infine, sempre su consiglio del medico, almeno una porzione al giorno di cereali integrali. Che siano, appunto, la pasta, oppure il riso, una fetta di pane, i fiocchi della colazione. Le fibre sono sempre importanti.
5. Mangiare 5 volte al giorno
Il nemico numero uno della dieta è sempre quello: la fame. Certo, a patto che sappiate tenere a bada la gola.
Usando – come si diceva – solo prodotti di qualità, il gusto non viene (non eccessivamente) penalizzato. Ma le porzioni ridotte (stiamo parlando di non più di 120-150 grammi a porzione di carne o pesce, 70 grammi di pasta, cosette così, insomma) non è che riempiano molto.
Vengono in aiuto lo spuntino di metà mattina e la merenda del pomeriggio. Niente di libidinoso, ahimè, ma uno yogurt, un frutto, una macedonia, un frullato fresco aiutano a tirare l’ora di pranzo, o di cena.
Lo so, ora ci sarà chi, fra voi, dirà che preferisce tenersi la ciccia piuttosto che mangiare piattini ridicoli di roba scondita, ingozzarsi di verdure cotte, insalate, frutta e perdere mezz’ora al giorno a far ginnastica.
Però quando, rientrata dalla beauty farm e seguite due settimane di mantenimento, mi sono ritrovata con 2 cm in meno di giro coscia e i rotolini sui fianchi scomparsi, beh, devo dirvelo: ne è valsa la pena.